Appendicectomia: Sintomi, Intervento Chirurgico e Convalescenza

Cos’è l’Appendicectomia

Quando l’appendice si manifesta sotto forma acuta o cronica è necessario asportarla tramite un intervento detto appendicectomia.

L’appendice vermiforme è un prolungamento che risiede nel tratto iniziale dell’intestino crasso sotto forma di un prolungamento. L’appendice è una patologia infiammatoria che, ostruita, ne causa l’infiammazione.

 

Cause

Le cause di questo processo si dividono in:

– Ipertrofia dei follicoli linfatici appendicolari che aumentano di numero e di volume a seguito di un’infezione.

– Fecaloma: a causa del ristagno non digerito di materiale.

Ad oggi non è stata ancora trovata un’adeguata cura farmacologica e l’unico rimedio contro l’infiammazione dell’appendice risulta essere l’intervento di appendicectomia per via chirurgica.

In alcuni casi di appendicite cronica il medico può decidere di tentare una terapia farmacologica per acquisire tempo prima dell’intervento. La rimozione chirurgica è comunque consigliata per scongiurare il rischio di un ascesso o di peritonite.

 

Sintomi

Prima di diagnosticare un’appendicite infiammata il medico opterà per alcuni esami di routine come il dosaggio della proteina C reattiva, dei leucociti, ordinando una TC.

I sintomi atipici femminili descrivono sintomi come vomito, diarrea e nausea, uniti ad uno stato febbricitante e al dolore avvertito in fossa iliaca destra. Il dolore può localizzarsi anche nella pelvi, nella regione lombare destra e nell’addome, talvolta esteso ad un arto inferiore.

I comuni sintomi classici sono:

– Gonfiore addominale e dolore.

– Febbre.

– stipsi o dissenteria.

– Nausea e vomito.

– Inappetenza.

– coliche d’aria.

 

Intervento Chirurgico

L’intervento di appendicectomia può essere effettuato in due modi.

L’asportazione classica è detta laparatomica, eseguita praticando un taglio di circa 10 centimetri sul lato destro del soggetto, in prossimità dell’appendice.

La appendicectomia laparoscopica si esegue invece praticando tre incisioni inferiori al diametro di un centimetro. Tramite l’incisione viene inserita una videocamera (laparoscopio) e la strumentazione chirurgica per rimuovere l’appendice. Questa pratica permette al soggetto di guarire più velocemente rispetto all’intervento chirurgico tradizionale.

In entrambi gli interventi il paziente è sottoposto ad anestesia generale, in seguito ad una terapia di antibiotici e a un periodo di digiuno.

 

Possibili Complicazioni

Ormai l’intervento di appendicectomia risulta essere fra i più comuni e praticati in ambito ospedaliero. Tuttavia, come per qualsiasi intervento a cui si viene sottoposti, non possono essere esclusi alcuni fattori di rischio come le emorragie e le infezioni, oppure complicazioni dovute alla somministrazione di anestesia.

 

Cosa Mangiare dopo l’Intervento

A seguito del periodo di convalescenza ospedaliero di qualche giorno il paziente viene solitamente dimesso. Già dal giorno seguente all’appendicectomia il digiuno può essere interrotto, ma l’alimentazione dovrà avvenire gradualmente, prediligendo pietanze leggere sino alla completa guarigione. I cibi da eliminare durante la convalescenza e la ripresa dall’intervento saranno dunque gli insaccati, carne rossa, dolciumi, fritture, alcolici, l’uso di spezie e crostacei. Il medico consiglierà in genere di optare per carni bianche, legumi e verdura cotti al vapore o alla griglia.

In conclusione, per quanto l’appendice risulti svolgere un ruolo importante nell’ambito del nostro sistema immunitario, la sua asportazione non compromette le normali funzioni dell’organismo.