Virus Influenza Intestinale, Sintomi, Rimedi e Cura, Prevenire la Gastroenterite

Dopo l’arrivo dell’influenza alle vie aeree, con i relativi vaccini, si sta facendo largo all’approssimarsi della stagione invernale e fredda, anche quella intestinale, la cosiddetta gastroenterite solitamente conseguenza di un virus.

Questa malattia costringerà a letto parecchi italiani e potrebbe provocare disagi ed eventi negativi proprio in concomitanza del periodo festivo e natalizio. Proprio per evitare di passare le vacanze nel peggiore dei modi, magari a letto con una bella febbre e problemi all’intestino, dobbiamo assolutamente fare molta attenzione sia a ciò che mangiamo, sia a come ci comportiamo, evitando sbalzi di temperature (i cosiddetti shock termici soprattutto dopo e prima dei pasti), ovvero di stare in luoghi molto affollati.

Se ancora non dobbiamo fare i regali di Natale, evitiamo i Centri Commerciali o gli spazi pubblici dove potremmo essere oggetto di contagio: in ogni caso, se proprio non possiamo evitarlo, copriamoci bene e pensiamo di adoperare una mascherina. Magari riusciremo a lanciare una moda, quasi sicuramente non ci ammaleremo.

 

Sintomi

Se non siamo riusciti a seguire i consigli per prevenire l’influenza intestinale, oppure abbiamo sottovalutato questa possibilità, la cosa migliore è comunque riconoscere i sintomi della gastroenterite e non pensare si tratti di qualcosa di passeggero e non degno d’attenzione perché la sintomatologia è comunque complessa e può aggravarsi.

L’infezione virale che colpisce il nostro intestino e lo stomaco, generalmente causa questi sintomi correlati all’attività digerente stessa, nonché a bisogni sistemici fisiologici:

  • Vomito.
  • Nausea.
  • Diarrea.
  • Stanchezza.
  • Mancanza di appetito.

I virus solitamente implicati in questo genere d’infezioni sono i protozoi, ma come abbiamo anticipato, si possono manifestare diverse reazioni infettive causate anche da colonie batteriche e perfino dai cosiddetti vermi intestinali.

Le infezioni a carico dell’intestino colpiscono indiscriminatamente adulti e bambini e non hanno di certo predilezioni di genere. Nonostante il nostro sistema immunitario sia presente in massiccia parte proprio nel sistema digerente, nella stessa zona sono spesso localizzati virus, batteri e agenti patogeni, oltre a microrganismi che coadiuvano la stessa funzionalità intestinale (la flora batterica “buona”).

Al di là della sintomatologia, ciò che preoccupa, l’aspetto che non dobbiamo sottovalutare, riguarda le conseguenze di questi virus che aprono la strada ad altre infezioni batteriche “opportunistiche”. Batteri come Eschirichia coli, Clostridium difficile e perigringes, elimininti, salmonella e vibrio cholera sono diventati molto resistenti agli antibiotici anche perché vivono e si sviluppano spesso in zone del corpo dove questi medicinali arrivano: i batteri che resistono ai tanti antibiotici che prendiamo quotidianamente, anche abusandone e magari in modo sbagliato, diventano molto pericoloso se sfuggono al controllo e si diffondono verso organi vitali.

Naturalmente i soggetti più a rischio anche in questo caso, sono le persone malate, chi ha patologie congenite acclarate, gli anziani e i bambini: questi sono particolarmente delicati e sensibili al contagio e bisogna attenzionarli e monitorarli con cura affinché la situazione non si aggravi.

L’infezione virale intestinale solitamente dura dai 2 ai 4 giorni, ma nei casi acuti e gravi può anche passare la settimana e proseguire. In tal caso occorre perentoriamente rivolgersi al medico curante che stabilirà, dopo opportune analisi, la giusta diagnosi e la terapia farmacologica più idonea.

 

Cure, Rimedi e Prevenire la Gastroenterite

Prevenire è meglio che curare e, come abbiamo detto, occorre grande attenzione se non vogliamo ammalarci di gastroenterite, soprattutto in questo periodo nel quale il focolaio è più vivo.

Evitiamo i luoghi affollati e, soprattutto, occhio ai piaceri della tavola imbandita per le feste: si possono nascondere lì brutte sorprese ed esserci il rischio di contagio. Naturalmente il rimedio non può essere di certo chiudersi in casa ovvero non assaggiare nessuna prelibatezza tra le leccornie presenti sulle tavole: serve solo buon senso.

Stiamo attenti ai contatti tra mani e bocca, soprattutto con animali ovvero oggetti: incontreremo molti parenti e li saluteremo, ma questo, nonostante il piacere di farlo e l’affetto manifesto, può essere veicolo per il contagio. Non tiriamoci indietro, ma facciamo un po’ di attenzione.

Stiamo attenti anche a mangiare troppo alimenti preparati con uova in cui spesso sono presenti virus e batteri anche resistenti al calore. Se mangiamo carni di maiale e pollo, cuociamole molto bene. Alcune preparazioni sono fatte al sangue, ma per i germi termolabili è una manna la mancata cottura.

Dato che sappiamo di mangiare in abbondanza tra parenti e amici, pensiamo di prevenire anche in cucina. Quando siamo in casa e non a qualche festa, cerchiamo di cucinare cose semplici e salutari, indicatissime per evitare la gastroenterite e per limitarne i sintomi. Ad esempio mangiamo riso bollito, patate lesse, pollo, cracker e le banane; tutti ottimi esempi di cibi che contrastano le abbuffate e i danni che queste possono causare al nostro intestino.

Se abbiamo un malato di gastroenterite in casa, condividiamo la sua sofferenza, ma non le sue posate e procediamo a disinfettare il bagno più spesso del normale, oltre lavarci le mani.

In caso il medico confermi la diagnosi di gastroenterite, ci prescriverà sicuramente degli antibiotici come cure idonee per il nostro specifico caso. Potremmo comunque coadiuvare (aiutare, non lasciarci al fai da te senza consultare il medico) la medicina tradizionale avvalendoci dei classici rimedi naturali mutuati dall’esperienza popolare e dal passato.

Tra i rimedi più utilizzati per la gastroenterite, oltre a quelli assegnatici dal medico curante, potremmo assumere questi alimenti con effetti probiotici ed equilibranti per il nostro intestino:

  • Yogurt.
  • Kefir o Chefir. La bevanda ricca di fermenti lattici ottenuta dalla fermentazione del latte e utilizzatissima nella zona orientale europea, dato che nasce sul Caucaso. Questa bevanda, utilizzata anticamente dagli autoctoni, equilibra la flora batteria e combatte la diarrea.