Daltonismo: Sintomi, Diagnosi, Trattamenti

Per Daltonismo si intende una condizione nota anche come “cecità ai colori”, sfociante in un’anomalia visiva in grado di alterare la percezione reale dei diversi colori, senza dimostrarsi una condizione pericolosa per la salute degli occhi e dell’organismo.

La cecità ai colori può presentarsi sotto diversi stadi in modo parziale, inteso soltanto per alcune gradazioni, oppure in modo totale per l’intera gamma di colori conosciuti. Tuttavia, la cecità ai colori totali, chiamata anche  acromatopsia risulta generalmente più rara. I soggetti affetti da cecità totale ai colori non riconoscono alcuna tonalità, diversità e gradazione, dimostrandosi in altro modo anche particolarmente sensibili alla luce solare e artificiale.

All’interno di questo nuovo articolo ci occuperemo di approfondire tutte le caratteristiche legate al Daltonismo in ogni sua forma, soffermandoci in particolar modo sui sintomi, la diagnosi corretta e gli eventuali trattamenti messi a disposizione dalla medicina odierna.

Daltonismo: tutto quello che occorre sapere

Il Daltonismo si divide, come accennato all’interno delle righe precedenti, in parziale o cecità ai colori totale. Il Daltonismo più frequente viene denominato anche discromatopsia, comportando l’insensibilità totale o la scarsa sensibilità a uno o pochi colori in particolar modo al verde e al rosso.

Il Daltonismo deve il suo nome a John Dalton, chimico e fisico inglese, il primo che si occupò di descrivere il disturbo nel 1974. Il disturbo può essere causato da diversi fattori tra cui la protanopia presentando una insensibilità al rosso e di protanomalia in caso di scarsa sensibilità al rosso; la deuteranopia  nel caso di insensibilità al verde e deuteranomalia nel  caso invece di scarsa sensibilità al verde.

Il Daltonismo può sfociare anche in tritanopia nel caso di insensibilità al blu e tritanomalia nel caso di scarsa sensibilità al blu, rientranti all’interno delle malattie genetiche particolarmente rare. Il disturbo conduce il soggetto ad un malfunzionamento delle cellule sensoriali presenti, nel caso della visibilità dei colori di base coni rossi, verdi e blu, ma che risultano in grado di funzionare correttamente.

Il Daltonismo ha generalmente un’origine ereditaria, ma si dimostra in grado anche di trarre origine da cause differenti in modo monolaterale o bilaterale, classificandosi in Daltonismo ‘acquisito’ dovuto all’opacità del cristallino e una lieve alterazione delle colorazioni blu-gialle, abuso di alcol sotto una riduzione della sensibilità ai colori, soprattutto dello spettro blu-giallo, traumi cranici,  patologie a carico dell’occhio.

All’interno della popolazione europea il Daltonismo coinvolge l’8% dei soggetti maschili e circa l’1% dei soggetti femminili, in relazione ai geni posti sul cromosoma sessuale X, presenti in duplice copia nelle donne. Tutti i soggetti affetti da protanopia o protanomalia mostrano difficoltà nella visualizzazione di alcuni specifici colori sopra riportati, fino a dimostrarsi in grado di non riconoscere le scale cromatiche e le eventuali differenze di colorazione.

Il Daltonismo ereditario non risulta inoltre prevedibile, mentre per quanto riguarda il Daltonismo acquisito si potranno adottare tutta una serie di misure atte a prevenire effettivamente il rischio di contrarre il disturbo visivo, tenendo sotto controllo lo stato della salute degli occhi, evitando un’assunzione eccessiva di alcool, il rischio di traumi cranici.