Rosmarino: proprietà, uso, valori nutrizionali

La pianta del rosmarino, chiamata con il suo nome scientifico Rosmarinus officinalis L., perenne e particolarmente aromatica appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. Il rosmarino ha origine dall’Europa, dall’Asia e dall’Africa, crescendo spontaneamente anche nelle zone limitrofe dell’area mediterranea in dirupi sassosi, nell’entroterra, sia a livello del mare che in zone collinari, nei territori della pianura Padana e nelle vicinanze dei laghi prealpini.

Il rosmarino è una pianta arbustiva sempreverde alta dai 50 ai 300 centimetri, caratterizzata da radici profonde ben ancorate nel terreno, fibrose e resistenti. I fusti sono legnosi, in colore marrone chiaro, che possono assumere diversi aspetti tra cui ramificati, prostrati ascendenti, eretti.

Le foglie del rosmarino, coriacee e persistenti, si presentano strette e lunghe, con un aroma intenso e caratteristico, dal colore sempreverde sulla parte superiore, più biancastro e dotato di peluria su quella posteriore. I fiori della pianta del rosmarino sono ermafroditi, sessili e di piccole dimensioni, riuniti in piccoli grappoli, che fioriscono tra marzo e ottobre, fatta eccezione per i territori più al riparo dove invece fioriscono ad intermittenza per l’intero corso dell’anno.

Ogni singolo fiore è contraddistinto da un calice campanulato, con la corolla rappresentata dal colore lilla sui toni dell’indaco, violacea e azzurra, molto più raramente tendente al bianco. La coltivazione del rosmarino necessita di luoghi in zone riparate da un’eccessiva esposizione al gelo, in presenza di un terreno sabbioso e ben drenato, con la necessità di un rinvaso ogni biennio o triennio.

 

ROSMARINO: PROPRIETA’ BENEFICHE E VALORI NUTRIZIONALI

La pianta del rosmarino possiede un’azione considerata afrodisiaca, consigliata contro gli stati congestionanti del raffreddore, delle tosse e persino contro gli stati depressivi. Il rosmarino è ricco di oli essenziali tra cui: acidi fenolici, tannini, resine, canfora, pinene, conforene, limonene e flavonoidi. La presenza dell’acido rosmarinico detiene inoltre proprietà antiossidanti contro un particolare radicale libero tossico, come rilevato da diversi studi scientifici.

Sotto forma di decotto, tisana e infuso il rosmarino interviene come un tonico, digestivo, favorendo la depurazione epatica. Tra le altre azioni benefiche viene impiegato in caso di meteorismo, spasmi ventrali, disturbi intestinali, inappetenza e vertigini. Grazie alla sua azione antisettica e antibatterica viene consigliato contro tosse, raffreddore e stati febbricitanti.

Contro la depressione e la stanchezza psicofisica il rosmarino possiede un’azione energizzante, sia sull’organismo che sulla psiche, con un’ulteriore afrodisiaca in abbinamento alla salvia e alla menta. Per via delle sue proprietà astringenti può essere utilizzato contro i sintomi della dissenteria, contro le emorragie e i flussi mestruali eccessivamente abbondanti, grazie alla presenza del tannino contenuto al suo interno. Le foglie del rosmarino possono essere utilizzate anche per il solo uso esterno, contro mal di denti, dolori reumatici, emicrania, le contusioni e le slogature, sotto forma di foglie tritate e riscaldate in aggiunta all’olio essenziale.

Impiegato come risciacquo per i capelli previene la calvizie precoce e l’alopecia, intervenendo nella stimolazione dei follicoli piliferi.

Dal punto di vista nutrizionale il rosmarino possiede 131 calorie per 100 grammi di prodotto, suddivise in:

  • Proteine 3,31 grammi
  • Carboidrati 20,7 grammi
  • Grassi 5,86 grammi
  • Fibra alimentare 14,1 grammi
  • Sodio 26 milligrammi

In cucina il rosmarino viene comunemente impiegato per le marinature, i secondi a base di carne, le grigliate, in abbinamento alle patate al forno, sugli impasti del pane e delle focacce, torte salate rustiche e il pesce, mentre i fiori vengono utilizzati all’interno delle insalate.