Osteoporosi è una Malattia Invalidante? Prevenzione, Sintomi, Cura
Nel mondo si registrano circa 200 milioni di casi ed ogni 3 secondi una persona subisce una frattura ossea proprio a causa di questa situazione patologica. Proprio per incentivare la sensibilità globale sulla necessità di accelerare la ricerca e trovare soluzioni non solo palliative o trattamenti sintomatici, questa giornata punta anche sulla consapevolezza e sulla possibilità di prevenire il decorso della malattia che è degenerativo e tende a peggiorare.
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In quest’ottica è molto importante anche riuscire a diagnosticare per tempo il progredire di un osteoporosi, la quale spesso e volentieri è diagnosticata solamente in seguito ad una frattura ossea, quando la densità di alcune ossa specifiche del corpo colpisce a causa della pressione che normalmente esercitiamo nelle attività quotidiane.
Nonostante esistano cause eziologiche non ancora riconosciute (si punta sulle cause genetiche prima delle altre) e correlate direttamente all’osteoporosi, si possono praticare taluni accorgimenti sin da giovani per prevenire l’insorgere della malattia adottando pratiche salutari e benefiche.
Prevenzione
Visto e considerato la gravità di questo stato patologico che danneggia e cagiona gravi lacune al nostro sistema osseo scheletrico, occorre cercare di prevenire fin da giovani il potenziale insorgere della malattia. La prevenzione è comunque possibile agendo su quei fattori di rischio ambientali che comunque incidono almeno per il 50%, ossia la metà, sulla probabilità di contrarre la patologia nella fase d’età avanzata o media, a seconda delle contingenze.
E’ confermato che uno stile di vita sano ed una dieta equilibrata, salutare e idonea, riduca considerevolmente l’insorgenza dell’osteoporosi e infonda un benessere ed una salute alle nostre ossa. A tavola le parole chiave sono senz’altro due sole: Vitamina D (il Colecalciferolo) ed il Calcio. Soprattutto in età pediatrica, ai nostri bambini durante la crescita occorre fare particolare attenzione al fabbisogno giusto e necessario per il bambino di questi elementi parlandone anche con il pediatra o il medico di fiducia. In quell’età il pargoletto dipende direttamente da noi genitori e siamo responsabili di una sana crescita.
Non solo dobbiamo stare attenti a ciò che mangiamo ed assimilare un giusto contenuto di questa vitamina, ma occorre passare abbastanza tempo all’aria aperta ed esporsi al sole. Nonostante le nuove tecnologie ci consentano di vivere anche tra quattro mura, siamo esseri diurni ed abbiamo bisogno della luce solare anche per coadiuvare i meccanismi fisiologici basilari per il nostro stesso corpo.
Come oramai molti sanno, la sintesi della Vitamina D all’interno del nostro organismo è favorita da una regolare e costante esposizione al sole, stando attenti a non esporsi nelle ore in cui i raggi solari possano cagionare danni alla pelle. La salute è sempre una questione di armonia e bilanciamento.
Purtroppo con l’avanzare degli anni, esporsi al sole non basterà più ed occorrerà aiutarsi assumendo regolarmente farmaci contenenti la vitamina D ed il calcio, sempre fondamentale per le ossa: volersi bene è il primo passo nella prevenzione.
L’attività fisica aiuta a prevenire l’osteoporosi anche per ridurre il fenomeno dell’obesità e del sovrappeso gravante sulle ossa stesse e mantenerci in salute generale.
A tavola occorre utilizzare il sale con parsimonia e fuori è necessario seguire uno stile di vita sano e vitale, non abusando nel consumo di fumo e alcool che cagionano danni a quasi tutti i sistemi del nostro corpo, comprese le ossa.
Sintomi
Come anticipato, l’osteoporosi è un processo degenerativo dei tessuti ossei che non manifesta sintomi rilevanti nelle fasi iniziali, anzi, è asintomatico a tutti gli effetti. Solamente dopo la rottura di un osso ci si accorge di avere questa patologia derivante da una fragilità ossea proprio a causa della dinamica di rottura stessa, solitamente derivante da un trauma di poco conto che indica qualcosa che non va nell’osso stesso.
La malattia sistemica tende ad indebolire prima determinate ossa del nostro corpo:
- Colonna Vertebrale e vertebre.
- Il Femore (il più colpito dalle rotture anche perché soggetto a molte sollecitazioni e robusto proprio per questo).
- Il polso.
Le fratture, vista la malattia in essere, possono anche avere gravi ripercussioni quindi occorre attenzione al riguardo. Il Ministero della Salute è infatti molto chiaro nel suo dossier sull’osteoporosi rilevando che le conseguenze a carico della salute di una persona che soffre di questa patologia a seguito di una frattura possono anche condurre ad infauste prognosi.
Nella casistica delle fratture al femore derivanti dalla patologia, le statistiche sono esplicative:
- Il 5% delle persone muore nel periodo immediatamente successivo alla frattura.
- Il 15%-20% delle persone che subiscono una frattura al femore a causa dell’osteoporosi non sopravvive ad un anno di distanza dall’evento.
- Il 20% non è in grado più di deambulare autonomamente.
- Solo il 30-40% recupera pienamente.
Come si evince dalle statistiche, si tratta di un caso davvero grave e difficile da trattare, nonché con un costo sociale alto perché il tasso di mortalità è elevato, così come le disabilità motorie.
Diagnosi ed Esami
Come già detto, solitamente l’osteoporosi viene diagnosticata a seguito di una frattura importante in presenza di fattori di rischio conosciuti, come età del paziente e stile di vita.
Seppur sia consigliabile riuscire a diagnosticare prima la patologia, purtroppo gli esami che comprovino la presenza della condizione non sono certo di routine e sta al singolo paziente scegliere se recepirli da privato oppure richiederli al medico di fiducia in presenza di particolari criticità.
L’esame clinico madre per diagnosticare un’osteoporosi si chiama “Densitometria ossea” (acronimo Dexa o Moc). Grazie a questo esame, avremo una fotografia della massa ossea perché lo specialista valuti morfologia e dimensione e sapremo anche il livello di densità minerale interno all’osso stesso oggetto di indagine.
Solitamente, come spiegato, il medico lo prescrive solo nel caso il paziente soffra di patologie croniche che possano avere come effetto secondario una potenziale osteoporosi, oppure se, a seguito di una radiografia ossea, si nota una demineralizzazione insita nell’osso stesso a cui è necessario approntare indagini più complesse e profonde, la densitometria appunto.
Solitamente l’esame riguarda il femore e le vertebre lombari, le zone che sono più a rischio frattura statisticamente in presenza di un’osteoporosi.
Farmaci e Cura
A livello attuale la medicina ha risposto alla patologia nota come osteoporosi adibendo protocollo farmaceutici che tendono sia a contrastare il degenerare della malattia, sia a promuovere la corretta attività del corpo stesso di costruzione dei tessuti.
La categoria di farmaci deputati a porre un freno al processo di riassorbimento osseo e quindi alla diminuzione della densità cellulare e molecolare, si chiamano bisfosfonati.
L’unico farmaco in commercio che è in grado di stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo, invece, si chiama teriparatide, ma la sua efficacia dipende da molteplici fattori e sta allo specialista capire il tipo di protocollo terapeutico ottimale per il paziente.
Se una persona soffre di osteoporosi deve essere consapevole che al momento non esistono farmaci in grado di risolvere una tantum la problematica, ma occorre un trattamento duraturo nel tempo. Il paziente può comunque coadiuvare la terapia aiutando il medico nelle scelte e soprattutto nell’efficacia stessa dei farmaci, influenzando le variabili ambientali e personali adottando e mantenendo uno stile di vita sano, lontano dalle cattive abitudini che generalmente invecchiano le cellule.