Ortoressia Nervosa: quando il Mangiare Sano si trasforma in Patologia

L’ortoressia nervosa rappresenta un disturbo in continuo incremento, in grado di colpire circa 450 mila persone all’anno, ma in che cosa consiste nello specifico?

Si parla di ortoressia nervosa in abbinamento al regime alimentare e allo stile di vita sano, quando l’idea alla base di entrambi i concetti si trasforma in una vera e propria fobia psichica.

Il soggetto affetto da ortoressia nervosa impiega un lasso di tempo superiore in presenza della preparazione degli alimenti, portando il mangiare sano ad un livello primordiale nella scala dei propri valori, soffermandosi sull’importanza delle etichette, della provenienza dei prodotti, fino a compromettere il resto delle relazioni sociali.

L’ortoressia nervosa, nella sua forma più acuta, arriva a compromettere i rapporti sociali come qualsiasi altra fobia e disturbo alimentare, richiedendo una terapia di intervento e supporto del paziente a sostegno psicologico.

Attraverso questo nuovo articolo guidato ci occuperemo di approfondire tutte le caratteristiche dell’ortoressia nervosa, soffermandoci sui rimedi applicabili, il corredo sintomatico e la corretta definizione del disturbo.

Ortoressia Nervosa: tutto quello che occorre sapere

L’ortoressia nervosa fa parte dei disturbi alimentari nonostante i soggetti affetti non presentino eccessi o deficit a livello calorici. Questa forma di ‘fobia’ nasce dall’ossessione per un’alimentazione sana portata allo stremo, attraverso una selezione mirata ed eccessiva in rapporto ai singoli prodotti.

Per ortoressia si intende un rapporto insano con il cibo associato alle forme di carattere ossessivo-compulsivo, pur trattandosi di uno stile di vita corretto alla base della forma maniacale. L’ortoressia sfocia spesso in disturbi legati all’ansia e ai comportamenti incontrollabili in grado di spingere il soggetto alla compromissione della propria sfera privata e professionale.

Secondo le stime del Ministero della Salute circa 3 milioni di persone soffrono di disturbi alimentari, intesi come anoressia, obesità, diete squilibrate, eccessivamente ipocaloriche, ecc, compreso un 15% affetto invece da orteressia.

Diversamente dall’anoressia e dalla bulimia i soggetti affetti dall’ortoressia nervosa non mostrano alcuna preoccupazione per le calorie assunte, ma per la provenienza degli alimenti, la loro  origine e soprattutto il rapporto tra salute e organismo, eliminando dal proprio regime alimentare qualsiasi altro alimento e bevanda, in particolar modo di provenienza industriale.

L’atteggiamento dei soggetti affetti da ortoressia si dimostra rigido e fanatico, senza essere disposto ad accettare punti di vista differenti, né l’eventualità di consumare un pasto differente dal proprio stile.

Cercando di assumere soltanto cibo salutare gli affetti da ortoressia nervosa arrivano a compromettere la cerchia dei prodotti inseriti all’interno della propria dieta alimentare.

All’interno del paese italiano i soggetti maggiormente affetti da ortoressia risultano essere gli uomini (11,3%), mentre si registra una percentuale pari al 3,9% per le donne.

Anche nell’ortoressia nervosa il pensiero del cibo assume un ruolo primario e fisso, in relazione alla salute dell’organismo interno ma anche alla forma fisica esterna, illudendosi di poter detenere un controllo su stessi come evidenziato spesso dalla maggior parte dei terapeuti.

In aiuto dell’ortoressia nervosa si trovano diversi piani personalizzati sulla base delle esigenze dei soggetti, attraverso un approccio integrato e multidisciplinare realizzato dal proprio terapeuta successivamente alla presa di coscienza del problema, fondamentale per cercare di ristabilire un equilibrio.