Occhio che Trema, possibili Cause e Rimedi

Occhio Tremolante

Capita di avvertire la sensazione tremolante sugli occhi, spasmi e tic, vibrazioni e tremolii involontari soprattutto ad opera della palpebra inferiore, detto anche blefarite, mentre di rado coinvolge quella superiore. Tali episodi transitori sono definiti spasmi oculari in termine medico.

L’unico modo per comprenderne la cause è quello di risalire al fattore d’origine, ovvero alla sua causa scatenante.

 

Cause

Tra le possibili cause troviamo:

  • stress;
  • stanchezza;
  • allergie;
  • abuso di caffeina;
  • abuso di alcool;
  • secchezza degli occhi;
  • affaticamento degli occhi;
  • squlibri nutrizionali.

In caso di forte stress prolungato il nostro organismo può attivare diverse funzioni in conseguenza, andando a provocare spasmi involontari che non si affievoliranno fino alla riduzione del fattore scatenante di stress. Per stress si intende anche quello visivo, dovuto alle ore trascorse di fronte a PC, tablet, smartphone, console da gioco; ma potrebbe anche significare un abbassamento della vista per il quale rivolgersi a un medico specialista del settore.

Alcune allergie possono provocare rossore, bruciore, spasmi, lacrimazione e il conseguente bisogno di strofinarsi gli occhi. Per ridurre i tremolii involontari è sconsigliato l’uso di caffè e alcool all’interno dell’alimentazione. La carenza di alcuni nutrienti come il magnesio e il potassio possono essere causa di spasmi.

In linea di massima questi sintomi sporadici non sono considerati un sentore di allarme, a meno che non si tratti di sindromi neurologiche come lo spasmo emifacciale o il blefarospasmo.

 

Rimedi

Quando gli spasmi oculari divengono frequenti è bene rivolgersi al parere di un medico. Per una corretta diagnosi di mioclonia il medico esaminerà la vostra storia clinica, approfondendo la valutazione attraverso una visita che può comprendere alcuni esami specifici.

L’Elettroencefalografia (EEG) registra l’attività elettrica del cervello e può essere utile per captare la zona d’origine del mioclono. Il metodo non è invasivo, né doloroso e ha una durata di un’ora circa. Verranno fissati dei piccoli elettrodi al cuoio capelluto, con una pasta adesiva o con dei minuscoli aghi. Il medico richiederà di compiere respiri profondi per qualche minuto o di osservare luci forti, ascoltando dei suoni.

L’Elettromiografia (EMG) misura invece gli impulsi elettrici prodotti dai muscoli e stabilisce quali sono le terminazioni nervose interessate dagli spasmi. Verranno fissati gli elettrodi su diversi muscoli, in particolar modo quelli direttamente coinvolti nei tremolii, mentre uno strumento registrerà l’attività elettrica del muscolo a riposo e del muscolo contratto. L’esame aiuta a capire l’origne del mioclono. La durata del test si aggira intorno a 60 minuti come minimo.

La magnetica (MRI) viene consigliata quando si temono problemi strutturali o tumori nel cervello o nel midollo spinale. Le onde radio dell’esame e il campo magnetico usato dal macchinario riprodurranno le immagini dettagliate del cervello, del midollo spinale e delle zone interessate.

Il medico può inoltre richiedere alcuni esami da laboratorio specifici al fine di escludere diverse patologie come disturbi metabolici, diabete, malattie autoimmuni, patologie epatiche, renali, avvelenamento da droghe, tossine o farmaci.

Nella maggior parte dei casi non è possibile curare e risolvere la causa degli spasmi e le terapie mireranno ad allieviare i sintomi attraverso farmaci anti-convulsivanti, sedativi e tranquillanti. In alternativa possono essere consigliate iniezioni di Botox o l’intervento chirurgico nei casi di tumore o lesione al cervello.