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Intolleranza ai Latticini, sintomi e come sostituirli

L’intolleranza ai latticini fa parte dell’intolleranza al lattosio, una condizione che non può essere tuttavia definita come una vera e propria patologia ma come un disturbo, a causa di una deficienza della lattasi.

L’intolleranza al lattosio si manifesta quindi in presenza della mancanza di un enzima in grado di scindere e dirigere il lattosio in glucosio e galattosio. Lo stesso si trova presente all’interno del latte e dei suoi derivati, sia in quello animale di mucca, capra, asina, sia in quello materno.

Nel caso di un’intolleranza al lattosio l’intestino non potrà adempiere ai processi digestivi standard sviluppando la fermentazione ad opera della flora batterica e i conseguenti sintomi di gas intestinali e dissenteria.

Intolleranza ai Latticini: cause

Le cause di un’intolleranza al lattosio e quindi ai latticini possono essere molteplici, ma generalmente la motivazione principale trova origine nell’assenza dell’enzima lattasi che si riduce drasticamente nel corso del tempo.

Il corredo sintomatico è in grado di protrarsi nel tempo e di sfociare nell’età adolescenziale o adulta, con conseguenti disturbi e fastidi ogni qualvolta che si presentano latticini e derivati all’interno della propria alimentazione.

Questa forma di intolleranza risulta spesso ereditaria, o quanto meno diffusa all’interno dello stesso nucleo famigliare del soggetto affetto.

L’intolleranza alimentare ai lattici e al lattosio può essere inoltre definita secondaria in conseguenza a disturbi intestinali provocati da un’infezione acuta causata da retrovirus o giardia con conseguente regredire dell’intolleranza stessa entro 3-4 mesi dal presentarsi del corredo sintomatico, con episodi di dissenteria in fase iniziale o sporadica.

L’intolleranza ai latticini congenita invece risulta estremamente rara ma possibile presentando la mancanza dell’enzima lattasi sin dal momento della nascita del soggetto al momento della prima assunzione di latte. In questo caso il neonato dovrà necessariamente essere nutrito con un composto alternativo privo di lattosio.

Anche i neonati prematuri possono presentare una drastica riduzione dell’enzima lattasi, ma gli stessi sintomi sono generalmente in grado di regredire a distanza di poco tempo. L’intolleranza al lattosio non dovrà essere confusa con l’allergia alle proteine del latte vaccino, rappresentante una condizione spesso comune nei bambini appena nati con conseguente orticaria della pelle e rash cutanei.

Intolleranza ai Latticini: sintomi

In presenza di un’intolleranza ai latticini la comparsa dei primi sintomi avverrà entro 30 minuti dall’ingerimento, per un massimo di 2 ore dalla consumazioni di alimenti a base di latte o derivati.

I sintomi potranno suddividersi in: episodi di dissenteria, tensione e gonfiore addominale, senso di pienezza, meteorismo, nausea, flatulenza. L’entità e l’evoluzione dei sintomi stessi dipenderanno dal soggetto e dalla quantità di latticini introdotta all’interno dell’organismo.

Talvolta l’intolleranza ai latticini è in grado di sfociare in celiachia, patologie infiammatorie intestinali e nella sindrome del colon irritabile.

Intolleranza ai Latticini: cosa mangiare e come sostituire gli alimenti

In caso di intolleranza ai latticini si dovrà necessariamente modificare il proprio regime alimentare eliminando tutti gli alimenti contente latte e i suoi derivati.

In sostituzione degli stessi sarà tuttavia possibile optare per una spesa consapevole, mangiando le stesse cose di prima ma prestando attenzione alle etichette che dovranno riportare la dicitura “senza lattosio” a partire dal latte, allo yogurt, ecc.

Si dovrà quindi prestare attenzione alle etichette dei prodotti alimentari come: pane e altri prodotti da forno, cereali per la prima colazione, caramelle e altri spuntini, miscele per frittelle, biscotti e torte, surgelati, purea di patate istantanea, margarina,
carni, insalata.