Gravidanza Extrauterina, sintomi, cause e cosa fare

La gravidanza extrauterina è caratterizzata da un impianto al di fuori dell’utero, come dettato dal termine stesso, dove normalmente avviene la fecondazione e l’impianto dell’ovulo.

A momento della fecondazione gli spermatozoi risalgono la cavità uterina all’interno delle tube per poi ridiscendere e annidarsi nella cavità stessa dove l’embrione potrà successivamente svilupparsi allo stadio di feto.

In presenza di una gravidanza extrauterina l’ovulo fecondato non discenderà all’interno dell’utero finendo per impiantarsi nelle tube.

Quali conseguenze comporta per la gestante e per il feto tale condizione anomala di fecondazione? Attraverso questo articolo ci occuperemo di analizzare nel dettaglio il corredo sintomatico, i risvolti, i possibili rischi e le conseguenti azioni da promuovere in questi casi.

Gravidanza extrauterina: test diagnositici per rilevarla

Diagnosticare per tempo una gravidanza extrauterina può rappresentare un fattore cruciale al fine di evitare e arginare tutti i possibili rischi ad essa collegati, molto spesso anche gravi se tralasciata o ignorata.

L’intervento e il riconoscimento degli eventuali sintomi dovrà quindi essere mirato e tempestivo, questo a favore soprattutto della salute dell’organismo della gestante.

La gravidanza extrauterina, è bene sottolineare, non presenta delle vere e proprie cause specifiche alla base dell’errato impianto all’interno delle tube. Proprio per questo motivo tutte le donne potrebbero essere soggette ad una gravidanza di questa tipologia anche se, nella maggior parte dei casi, l’ovulo viene fecondato secondo il corretto processo naturale.

L’unico fattore di rischio nel verificarsi di una gravidanza extrauterina è stato evidenziato nelle donne che hanno subito la stessa gravidanza atipica in precedenza. La gravidanza extrauterina viene anche comunemente denominata gravidanza ectopica per indicare le tube come sede di impianto.

In presenza di ostruzioni alle tube, o danneggiamenti, relative a precedenti infezioni possono aumentare il rischio di gravidanze extrauterine. Lesioni interne alle tube possono essere causate anche da endmetriosi, infezioni quali clamida, gonorrea, malattie sessualmente trasmissibili.

A prevenzione delle possibili complicanze è sempre preferibile eseguire controlli mirati precedenti all’intenzione di rimanere in stato interessante.

Gravidanza extrauterina: Sintomi

In presenza di una gravidanza extrauterina l’ovulo impiantato inizierà la sua fase di sviluppo al di fuori dell’utero provocando un corredo sintomatico accentuato come perdite di sangue e dolori all’interno di un lasso di tempo corrispondente a circa 3-6 settimane dalla fecondazione.

Nel caso dell’assenza del ciclo mestruale, perdite di sangue anomale e dolori al basso ventre sarà opportuno rivolgersi al proprio medico ginecologo e valutare attentamente la situazione.

Tra gli altri sintomi più silenti si trova un basso livello rispetto alla norma dell’ormone HCG, gonadotropina corionica, prodotto dalla placenta.

Gravidanza extrauterina: cosa fare e come intervenire

In presenza di una gravidanza extrauterna accertata dal proprio medico ginecologo e dalle relative analisi di diagnostica si dovrà ricorrere ad un intervento tempestivo in quanto, i sintomi ignorati, sono in grado di provocare emorragie gravissime con una conseguente esplosione della tuba.

L’intervento chirurgico prevederà un’asportazione totale o parziale della tuba a seconda dei casi, assieme alla rimozione dell’ovulo stesso. In questo caso non sarà possibile portare avanti una gravidanza extrauterina, mentre in diversi casi verrà affiancata anche una terapia farmacologica insieme all’intervento.

Nella maggior parte dei casi la donna potrà nuovamente affrontare una nuova gravidanza terminato il periodo della degenza post-operatoria, sotto specifici controlli medici.