Gravidanza a Rischio, cosa fare e quali sono i sintomi

Che cosa si intende nello specifico quando si parla di una gravidanza a rischio? Quali sono i sintomi e quali gli interventi mirati da mettere in pratica al fine di preservare la salute della gestante e del futuro nascituro?

Una gravidanza viene definita a rischio quando insorgono complicazioni e problematiche legate alla gestazione stessa che potrebbero mettere a repentaglio la salute della donna e quella del feto sfociando in un possibile aborto spontaneo.

E’ bene precisare però che non tutte le gravidanze a rischio sono potenzialmente esposte alle minacce d’aborto, mentre in alcuni casi tale definizione rischiosa assume maggiormente una misura preventiva di riposo assoluto per la gestante o per un continuo monitoraggio delle condizioni fisiche di salute.

Gravidanza a rischio: possibili Cause

In presenza di una gravidanza giudicata a rischio potrebbero originarsi diverse cause all’origine delle raccomandazioni mediche. Tutti i possibili fattori dovranno quindi essere tenuti sotto controllo e costantemente monitorati al fine di escludere possibili minacce d’aborto spontaneo del feto.

Molto spesso la maggior parte delle cause dipende molto dalla situazione clinica generale della madre ancor prima del momento del concepimento effettivo. In atri casi invece le condizioni di salute della madre potrebbero subire delle sostanziali variazioni al momento della fecondazione e successivamente al suo progredire.

Tra le cause più note si trovano: ipertensione sviluppata in precedenza o successivamente alla gravidanza, patologie dell’apparato respiratorio, diabete precedente o diabete successivo alla gestazione che potrebbe comportare anche una nascita prematura, patologie dell’apparato renale e patologie cardiache.

In presenza di tali fattori patologici potrebbero presentarsi fattori di rischio come minacce d’aborto spontaneo particolarmente pericolose a seguito del primo trimestre, gestosi per la quale l’ipertensione subisce un aggravamento, diabete gestazionale, ipertensione gravidica, placenta previa con conseguente rischio di emorragie e aborto spontaneo.

Gravidanza a rischio: Sintomi

In presenza di una gravidanza a rischio potranno essere riscontrati diversi sintomi come un parto prematuro oppure la necessità di un parto indotto, patologie, disturbi, emorragie, dolori al basso ventre.

Tra i fattori da tenere sotto controllo si trovano: l’età della gestante poiché, oltre i 35 anni, i rischi di una gravidanza problematica aumentano considerevolmente, conformazione fisiologica della madre come ad esempio la larghezza del bacino e dell’utero, una gravidanza gemellare, un feto sottopeso, l’obesità della madre, la presenza di fibromi.

Gravidanza a rischio: tutti i comportamenti da assumere in conseguenza

In presenza di una gravidanza a rischio si dovranno assumere alcuni atteggiamenti comportamentali finalizzati alla prevenzione di tutti i possibili rischi gravidici.

La gestante dovrà quindi sottoporsi a controlli maggiori rispetto alle gestanti con condizioni di gravidanza normali, prestando attenzione all’alimentazione, agli sforzi, ai comportamenti generali.

Una gravidanza a rischio prevederà generalmente un periodo di riposo assoluto privo di qualsiasi sforzo al fine di prevenire possibili aborti spontanei rischiosi per la salute della gestante.

La donna dovrà inoltre assumere acido folico consigliato per la prevenzione dei possibili danni all’apparato del sistema nervoso del feto, evitando luoghi a possibile rischio di infezione, alcool, fumo attivo e passivo, prevenendo il rischio di contrarre la toxoplasmosi, effettuando le dovute vaccinazioni precedentemente alla fecondazione.