Fuoco di Sant’Antonio: Sintomi, Cibi da Evitare e Tempi di Guarigione
Il virus dell’Herpes Zoster non è solo il responsabile della varicella, infatti è molto probabile che non tutti sanno che chi ha contratto questa malattia esantematica potrebbe essere contagiato da un’altra fastidiosa infezione, ovvero il Fuoco di Sant’Antonio che si manifesta sulla pelle e colpisce le terminazioni nervose. Ma quali sono i cibi da evitare? E in quanto tempo si può guarire?
Indice
Sintomi
Quando si manifesta il Fuoco di Sant’Antonio, generalmente, colpisce una determinata zona del corpo che comunque non supera mai la zona mediana, inoltre questa patologia può manifestarsi sia internamente sia esternamente e, i suoi sintomi sono simili all’eruzione cutanea:
- Vescicole
- Dolore
- E bolle piene di virus di Herpes Zoster
Sostanzialmente si tratta di una ricaduta della varicella, ovvero lo si può contrarre dopo un certo periodo in cui si è guariti da questa malattia, più precisamente in determinate situazioni il virus si riattiva.
Cibi da Evitare
Seguendo la giusta dieta è possibile aiutare, in tempi rapidi, a favorire la regressione dell’Herpes Zoster e per farlo occorre stimolare correttamente il trofismo delle cellule immunitarie, assumendo dei nutrienti come:
- Le vitamine idrosolubili e liposolubili
- Gli isoflavoni
- I sostenitori della flora batterica intestinale
- Lo zinco
Di contro è opportuno evitare tutti quegli alimenti che contengono alte percentuali di arginina (perché per chi non lo sapesse questa è in grado di far proliferare il virus dell’Herpes Zoster), quindi non bisognerà mangiare:
- Fave
- Mandorle
- Arachidi
- Legumi
- Ceci
- Nocciole
- Lenticchie.
Tempi di Guarigione
Attualmente non esiste una vera e propria cura contro il Fuoco di Sant’Antonio, tanto è vero che anche i farmaci antivirali non sempre vengono prescritti perché potrebbero non essere necessari, quindi questo vuol dire che si aspetta la regressione spontanea dell’infezione e, per alleviare il dolore molto acuto, il medico consiglia l’uso di:
- Antinfiammatori
- Paracetamolo
- Codeina
Tra l’altro, per evitare di andare a compromettere ancora di più lo stato delle vesciche, bisogna cercare sempre di utilizzare dei vestiti lunghi ma non aderenti visto che è particolarmente consigliato coprire la zona colpita.
Per quanto riguarda il decorso della malattia invece i tempi sono variabili, questo vuol dire che si può guarire in periodo compreso tra i 10 giorni e i 3 mesi, dove sfortunatamente si avranno delle fitte di dolore tanto acute quanto dolorose. Inoltre, la patologia colpisce maggiormente:
- Il viso
- Il torace
- La schiena
- Gli arti
Il contatto diretta con una persona infetta è caldamente sconsigliato, anche se nella fase acuta della malattia il contagio è rarissimo e nella fase cronica praticamente impossibile, però meglio non rischiare.