Dragoncello: proprietà, uso, valori nutrizionali

La spezia dragoncello, detta anche estragone, viene ricavata dalla Artemisia dracunculus, una pianta perenne aromatica dal gusto amaro, originaria della Siberia e del sud della Russia meridionale.

La pianta del dragoncello presenta un fusto in grado di raggiungere l’altezza di un metro, caratterizzato da fiori di piccole dimensioni dal colore verde-giallastro, raggruppati in infiorescenze dalla classica forma a pannocchia, con foglie sottili di un accecante colorazione verde scuro.

Il dragoncello è suddiviso in due tipologie:

  • Dragoncello russo o siberiano: una pianta più resistente e robusta con un sapore meno deciso.
  • Dragoncello francese: dalle foglie più scure, delicate e particolarmente profumate.

 

DRAGONCELLO: PROPRIETA’ E VALORI NUTRIZIONALI

La spezia del dragoncello svolge alcune importanti azioni a livello dell’organismo tra cui l’eliminazione dei gonfiori addominali provocati dai gas, una migliore digestione. Il dragoncello svolge un’importante azione antisettica contro le infiammazione del cavo orale come nel caso del mal di gola e il mal di denti, rimedio utilizzato anche dalle popolazione greche del passato che erano solite masticare le foglie della spezia contro il dolore ai denti.

Il particolare sapore del dragoncello risulta aromatico e pungente simile all’unione del sale e del pepe, ed è particolarmente indicato per insaporire i piatti in presenza di ipertensione, in sostituzione del sale tradizionale. Il dragoncello stimola la diuresi, interviene contro l’inappetenza e svolge un’azione depurativa dell’organismo.

I valori nutrizionali della spezia, riferiti a 100 grammi di prodotto, apportano 295 calorie suddivise in:

  • Proteine 22,77 grammi
  • Carboidrati 50,22 grammi
  • Grassi 7,24 grammi
  • Colesterolo 0 milligrammi
  • Fibra alimentare 7,4 grammi
  • Sodio 62 milligrammi
  • Alcol 0 grammi

La pianta del dragoncello è stata ribattezzata anche con il nome di piccolo drago, a richiamo delle sue radici che ricordano un gruppo di serpenti aggrovigliati fra loro, mentre la parola “dragoncello” possiede origini latine che significano appunto “piccolo serpente”. Secondo altri il dragoncello ha assunto questo particolare nome in virtù dell’azione delle sue foglie, spesso utilizzate nel passato come rimedio alle ferite dei morsi dei serpenti.

Una leggenda senese invece sostiene che il termine sia giunto dall’amore di un uomo riposto nei confronti di un drago, un soldato vissuto ai tempi dell’occupazione napoleonica. Si narra che un giorno i soldato lasciò cadere alcuni semi all’interno del vaso della ragazza che abitava al piano inferiore, dai quali nacque una pianta ribattezzata “dragoncello” in onore dell’uomo e del suo amore verso il drago.

 

DRAGONCELLO: IMPIEGO IN CUCINA

Il dragoncello perde quasi completamente il suo sapore se sottoposto ad essicazione, mentre è preferibile utilizzare questa spezia allo stato fresco. e foglie di dragoncello possono essere tritate fresche e conservate all’interno dei contenitori di plastica o silicone per il ghiaccio con l’aggiunta di acqua.

In cucina il dragoncello si presta alle preparazioni di carne, pesce, uova e verdure, particolarmente utilizzato all’interno delle ricette tradizionali toscane e in quelle della cucina francese. Le foglie del dragoncello possono essere aggiunte alle insalate, tritate nella preparazione delle salse, oltre che per aromatizzare olio e burro.