Colite Ulcerosa, Cos’è e Come si Cura

La colite ulcerosa è una patologia che, anche a causa di cattive abitudini, sedentarietà e regimi alimentari non proprio sani e corretti, nonché altre cause eziologiche non riconducili a quelle ambientali (esempio, la predisposizione genetica), sta sempre più colpendo la popolazione italiana.

Purtroppo questa patologia tende a cronicizzarsi e la lesione associata allo stato infiammatorio di uno dei più importanti tratti intestinali, il colon, può sfociare in una sintomatologia anche debilitante. Chi soffre di colite ulcerosa potrebbe trascorrere giorni con dolori addominali fortissimi e far fatica a svolgere le mansioni quotidiane, oltre a potenziali disfunzioni in ambito lavorativo e tensioni (lo stress poi aggrava la malattia in un circolo vizioso).

 

Cos’è

La colite ulcerosa, come anticipato, è un’infiammazione cronica patologica dei tessuti intestinali localizzati nel tratto conosciuto come colon. Quest’infiammazione, a lungo andare, degenera e crea un’ulcera, una lesione che può essere più o meno profonda e comportare anche seri rischi per l’intestino e per la salute della persona che ne soffre.

Come altre patologie, si tratta di un processo che via via, se non adeguatamente curato e/o prevenuto, sfocia in un danno maggiore e una sintomatologia associata sempre più grave. In Italia al momento ci sono circa 150mila persone che soffrono di questa condizione veramente debilitante anche a causa dei forti dolori associati.

La colite ulcerosa, infatti, si distingue in tre macrocategorie derivanti dalla condizione in cui si trova l’ulcera, la lesione e dai sintomi associati:

  • Grave
  • Moderata.
  • Lieve.

 

Come si Cura

Il protocollo per la cura, o meglio, la prevenzione e il controllo di questa situazione che, ricordiamo, purtroppo è cronica (ossia occorre conviverci se non risolvibile), come ricordato nelle linee guida della “European Crohn’s and Colitis Organizations” (Organizzazione Europea contro il Morbo di Crohn e le Coliti) prevede l’utilizzo del principio attivo “mesalazina”.

La melasazina, utilizzata nel trattamento della colite ulcerosa, è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (quindi senza tutti gli effetti collaterali legati ai farmaci appartenenti alla categoria degli steroidei) la cui azione è mirata e si limita al tratto gastrointestinale.

Oltre a questo, si possono adottare comportamenti, abitudini e seguire regimi alimentari che non prevedano l’utilizzo di cibi e bevande particolarmente aggressive e ricche di elementi che irritano l’intestino già in condizioni normali.

 

Il Parere degli Esperti

Purtroppo in Italia, come riportato nel convegno “The Choice” a Milano, con la partecipazione di tantissimi esperti internazionali, specialisti e rappresentanti dell’Associazione Nazionale per le Malattie Croniche Infiammatorie dell’Intestino (acronimo AMICI), le persone non utilizzano questa prescrizione. Naturalmente sbagliando.

Secondo le statistiche, nel nostro Paese ci sarebbero oltre 250mila persone affette da questa patologia e il 40% di quelle a cui il medico di base, ovvero lo specialista, prescrivono l’utilizzo del farmaco antinfiammatorio, non lo utilizza.

Nonostante quel che si potrebbe pensare, questa condizione cronica legata alla colite ulcerosa può sfociare anche in sintomi gravi e condurre la persona a una fine infausta. A prescindere dalle statistiche che parlano di quasi una persona su 2 che soffre di questa condizione e non utilizza il farmaco, la corretta informazione e, soprattutto, la prevenzione, hanno ridotto il tasso di mortalità in Italia che ora è pari all’1-2%. Una percentuale comunque ragguardevole e da abbassare ulteriormente.

Gli esperti che sono intervenuti al convegno, hanno sottolineato l’importanza della prevenzione e di una diagnosi precoce: intervenire subitaneamente sulla malattia cronica è fondamentale per evitare problemi futuri ben più gravi.

Tra questi, Alessandro Armuzzi, docente di Gastroenterologia dell’Università di Cattolica di Roma, ricorda come questa condizione sia sottovalutata benché, di fatto, le persone che soffrono di colite ulcerosa debbano seguire condizioni di vita a tratti debilitante con riflessi psicologici anche gravi.

La Presidentessa dell’Associazione “Amici Onlus”, della quale abbiamo citato l’organizzazione, ha reso chiaro l’intendimento futuro e la volontà dell’associazione che presiede, di fare ancor di più in Italia. Secondo la Dott.ssa Enrica Previtali, la colite ulcerosa non è ancora molto conosciuta in Italia, né si ha un livello di informazioni sufficiente per contrastare il pericolo di questa patologia che sta avanzando nel numero dei casi.

Molto spesso, infatti, sono i giovani a soffrire di più di questa condizione che, ricordiamo, può divenire anche debilitante e avere esiti infausti. Proprio a causa di ciò, l’Associazione cercherà di stimolare, attraverso azioni e politiche, l’informazione e creare una sensibilità orientando il messaggio proprio verso i giovani, i quali risultano i meno informati sui rischi e sulla natura di questa malattia. Tutto questo perché non si sottovaluti nulla.