Cicatrice Cesareo, come viene fatta e come affrontare eventuali problemi

In presenza di un parto cesareo si richiederà la sutura di diversi punti sulla parte bassa della pelle del ventre dalla quale verrà estratto il nascituro manualmente. Molto spesso la cicatrice dovuta al parto cesareo è sinonimo di una fonte di stress e disagio dovuta all’evidente presenza della stessa anche a distanza di anni.

Le moderne incisioni consentono tuttavia di arginare la maggior parte delle problematiche presenti nei tagli eseguiti in passato, dimostratosi eccessivamente pronunciati o male eseguiti andando a formare una piega sulla pelle. La tecnica medica del taglio cesareo veniva eseguita sin dai tempi degli antichi romani in correlazione all’insorgere di determinate problematiche e posizioni anomale del nascituro.

Ciò che si deve precisare riguardo all’epoca romana tuttavia è che il corpo della donna appariva ormai morto, mentre il nascituro poteva ancora essere salvato. Il primo parto eseguito su di una donna viva è stato invece eseguito in Sudafrica nel 1826.

La decisione di effettuare o programmare un parto cesareo viene presa dal proprio medico sulla base della salvaguardia della salute della gestante e del nascituro stesso. L’intervento consiste in un’operazione chirurgica generalmente sotto un’anestesia parziale, oppure totale.

Le procedure d’intervento prevedono due tipologie specifiche di incisione che possono distinguersi in trasversali o verticali a loro volta suddivisi in diverse tecniche.

L’Incisione trasversale interiliaca di Mackenrodt-Maylard prevede una tecnica trasversale sino ai muscoli retti addominali, mentre in direzione del peritoneo la stessa assumerà un carattere invece verticale.

L’Incisione sovraombelicale, come da termine stesso, prevede un taglio trasversale eseguito al di sopra dell’ombelico. L’incisione Trasversale di Uchida presenta un taglio trasversale a 2 cm dall’ombellico e la sinfisi pubica, per poi procedere in modo longitudinale.

L’incisione Trasversale di Pfannestiel presenta un taglio eseguito al di sopra, oppure al di sotto, dei peli pubici seguendo una linea trasversale, divaricando i muscoli e il peritoneo.

L’incisione di Joel-Cohen risulta generalmente la più utilizzata al mondo, prevedendo un taglio trasversale allargando successivamente le parti muscolari interne, effettuando un taglio in direzione dell’utero al fine di poter estrarre il nascituro.

Taglio Cesareo: eventuali Problematiche

Il parto tramite taglio cesareo potrebbe generare anche una serie di problematiche dovute proprio all’incisione stessa, anche se la maggior parte delle donne guarisce completamente senza accusare sintomi anomali.

Nella zona dell’incisione si potrebbero presentare cheloidi e aderenze, modificando l’aspetto della cute non più in grado di ritornare alla sua formazione originaria. Al tatto sarà facile distinguere in questo caso una sorta di avvallamento, del tutto simile ad uno scalino sulla pelle.

La cicatrice inoltre dovrà essere accuratamente trattata al fine di scongiurare l’insorgenza di infiammazioni e infezioni caratterizzate da un arrossamento sulla zona stessa. Tra le altre problematicità si potrebbe inoltre riscontrare una lesione dell’utero, oltre alla possibile diastasi addominale, ovvero un allontanamento e un indebolimento del piano muscolare in direzione della parte addominale della pancia.

Per trattare la cicatrice del cesareo in modo corretto ci si dovrà affidare alla fisioterapia, oltre a prevedere l’utilizzo di una crema specifica per la rigenerazione cellulare in grado di favorire anche una migliore idratazione e morbidezza della pelle.