Chiropratico, cos’è e cosa fa alle articolazioni

Molto spesso si sente parlare della figura del chiropratico all’interno delle diverse terapie fisioterapiche alternative alle quali diversi soggetto scelgono di sottoporsi. Allo stesso tempo però non tutti hanno ben chiara la figura professionale del chiropratico e la funzionalità degli specifici trattamenti proposti in sede di trattamento.

La maggior parte delle persone si rivolge alla figura di un chiropratico in presenza di dolori avvertiti a livello di schiena e articolazioni, ma che cos’è che distingue tale figura professionale da un comune fisioterapista?

La chiropratica conserva un’origine appartenente alle scienze non ufficiali alternative a livello paramedico sin dai primi del Novecento. Conosciuto come il padre fondatore di questa pratica è il canadese Daniel David Palmer il quale osservò un miglioramento fisico a livello della sordità di un paziente grazie alla manipolazione vertebrale cervicale.

La teoria alla base dei trattamenti promossi da Daniel David Palmer risulta tutt’oggi materia di studio all’interno delle diverse scuole di apprendimento per la chiropratica. Lo stesso si basò enormemente sulla teoria della sublussazione vertebrale per la quale ogni disfunzione o disturbo sia in grado di derivare e di poter essere associato ad  una disfunzione delle superfici articolari delle varie vertebre.

La disfunzione in questione, essendo in grado di interagire a livello nervoso secondo lo studioso del Novecento, sarebbe l’artefice del progressivo incremento a livello patologico e della disabilità funzionale motoria.

Nonostante gli studi di chiropratica odiernamente siano ancora improntati sulle teorie del proprio fondatore la tesi di una correlazione appena descritta è stata più volte smentita a livello medico e scientifico da diversi studi in merito.

Come funzionano le sedute di chiropratica impostate sulla manipolazione delle articolazioni? Attraverso questo nuovo articolo improntato sull’argomento cercheremo di approfondire tutti gli aspetti di tale terapia, sottolineando come la stessa appartenga ad una branca paramedica alternativa.

Chiropratico: quali trattamenti esegue

La figura del chiropratico consiste nell’effettuare determinati movimenti veloci e allo stesso tempo ridotti al fine di apportare una serie di miglioramenti a livello delle articolazioni e della postura in generale, andando a correggere le disfunzioni a carico delle articolazioni intervertebrali.

Le caratteristiche manovre eseguite dal chiropratico sono finalizzate alla generazione di specifici movimenti veloci in grado di rilasciare uno scricchiolio delle articolazioni. Molti dei movimenti compiuti compiuti dai chiropratici si dimostrano in realtà particolarmente rischiosi al fine di generare una sorta di vero e proprio reset neurologico.

A differenza dei chiropratici i fisioterapisti non operano in modo rischioso e potenzialmente lesivo, soffermandosi su di una barriera fittizia entro la quale generare gli impulsi.

Gli effetti delle manovre del chiropratico generarono una liberazione del gas presente all’interno delle articolazioni, con il conseguente rumore avvertito sotto forma di scricchiolio, intervenendo anche contro la sensazione del dolore a livello neurofisiologico, nonché un rilascio di sostanze biochimiche.

Tuttavia le manovre del chiropratico ricalcano quelle del fisioterapista, fatta eccezione per i movimenti ad alto rischio a livello articolare, sia a livello riabilitativo che in presenza di un disturbo specifico.

A livello legale la figura del chiropratico dovrà possedere specifici riconoscimenti appartenenti alla branca della medicina professionale al fine di poter operare nel settore delle terapie alternative.