Acido Desossiribonucleico cos’è, a cosa serve il DNA e come si Pronuncia

Pronuncia

L’acido più difficile da pronunciare in assoluto, ovvero l’acido desossiribonucleico, rappresenta il patrimonio genetico di ogni individuo ed è comunemente detto anche Dna. In parole povere è in grado di rappresentare tutte le molecole e le relative informazioni vitali per lo sviluppo e la crescita di ogni essere vivente sul pianeta.

Data la difficoltà che in tanti hanno nel pronunciare la parola desossiribonucleico si consiglia di pronunciarla, almeno per le prime volte, molto lentamente, dividendola in sillabe.

Scientificamente l’acido desossiribonucleico si trova all’interno del nucleo di ogni rispettiva cellula, dove risiedono le informazioni dei cromosomi. La moleca che dell’acido contiene tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo e la crescita, nonché per la specializzazione di ogni essere.

 

Cos’è

L’acido desossiribonucleico contiene tutte le informazioni necessarie alla biosintesi del processo Rna e delle proteine, mentre il neclotide che forma il Dna si suddivide in:

  • 1 gruppo fosfato
  • 1 base azotata
  • zucchero desossiribosio

Il filamento del Dna viene trascritto in un senso specifico assumendo quindi il nome di filamento stampo o filimento senso. Lo stesso Rna messaggero assume dunque il nome di Rna senso, mentre il filamento complementare al precedente a senso, viene denominato antisenso. Alcune volte il filamento antisenso può essere trascritto in quanto, al suo interno, sono presenti diverse informazioni importanti.

 

A Cosa Serve

Le informazioni all’interno del Dna rappresentano il genotipo che differisce da individuo a individuo, ovvero una molecola contenente l’intero patrimonio informativo genetico. Tranne che per i gemelli monozigoti, tale molecola è in grado di diversificare ogni soggetto, stabilendone altezza, colore degli occhi, colore dei capelli, possibili patologie, e molto altro.

Ogni sequenza di nucleotidi favorisce un’interazione fra le proteine strutturali e gli enzimi che, in associamento ai fattori ambientali, andranno a costituire il fenotipo di un singolo individuo. Tale scambio di importanti informazioni fra l’acido desossiribonucleico e le catene polipeptidiche avviene in due processi di trasrizione e traduzione, con la partecipazione come mediatore dell’Rna.

Alla base della scoperta del Dna si trovano diversi esperimenti condotti scientificamente, con i primi risultati importanti soltanto verso la fine del Novecento. Il medico inglese Frederick Griffith, inquadrò inizialmente l’acido desossiribonucleico come una semplice proteina, mentre nel 1953 fu invece scoperta la struttura del Dna.

James Watson e Francis Crick furono i primi a presentare la struttura del Dna come una forma a base di una doppia elica, spiegando le rispettive posizioni dei nucleotidi presenti nell’acido desossiribonucleico.

La scoperta dell’attuale struttura che siamo abituati a riconoscere pensando al Dna, ebbe in quel periodo un’enorme rilevanza, soprattutto all’interno del mondo scientifico fra biologi e ricercatori. Da quel momento iniziarono gli studi specifici verso l’acido desossiribonucleico, cercando di ottenere risposte sulla formazione dell’Rna, sulla sua replicazione, e molto altro.

 

DNA

Il patrimonio genetico del Dna conserva e decreta ogni possibile informazione di un singolo individuo, ma lo stesso può essere alterato dall’azione di alcuni agenti mutageni, tra cui: algenti alchilanti, agenti ossidanti e potenti radiazioni.

Gli stessi raggi UV sono in grado di danneggiare seriamente la struttura del Dna, modificandone le basi, oppure creando una rottura fra i vari filamenti.

In caso di rotture interessanti i doppi filamenti, le modalità di intervento di riparazione risultano estremamente difficili.

In definitiva, la struttura del Dna, non rappresenta altro che una lunghissima molecola, con filamenti di ncleotidi che si uniscono fra loro dando origine ad una spirale.